Chirurgia endourologica estrema per trattamento palliativo di neoplasia dell’alta via escretrice in paziente ad alto rischio anestesiologico

Sebastiano Spatafora 1, Stefano Ricciardulli 1, Renata Napoli1, Matteo Spagni1, Viola Domenico 1, Giuseppe Ruoppo1, Franco Bergamaschi1
  • 1 Arcispedale S. Maria Nuova, U.O Urologia (Reggio Emilia )

Abstract

Il video mostra come l’approccio percutaneo è utile nel trattamento di voluminose neoplasie delle alte vie urinarie in pazienti ad altissimo rischio anestesiologico. Paziente di 91 anni, precedentemente sottoposto a nefroureterectomia sinistra per carcinoma ureterale di alto grado e a successive TURBT per NMIBC di basso grado, giungeva alla nostra osservazione nel maggio 2015 per macroematuria e grave anemizzazione. La UroTC evidenziava una neoformazione di 33×14 cm della pelvi renale dx; il paziente veniva sottoposto infruttuosa ureterorenoscopia a scopo emostatico; in relazione all’alto rischio anestesiologico e alla necessità di dialisi post-intervento non si procedeva a nefroureterectomia. Previo posizionamento di catetere ureterale, si eseguiva puntura eco-radioguidata del calice inferiore destro, dilatazione pneumatica e posizionamento di cannula di 30F attraverso la quale si introduceva resettore 26F. Resezione e DTC della neoformazione; introduzione successiva di cistonefroscopio flessibile con esplorazione dei calici superiori e medi e DTC con laser ad olmio di altre neoplasie. Il paziente veniva dimesso con nefrostomia a dimora, normalmente mobilizzato, con risoluzione dell’ematuria, stabilizzazione dell’emoglobina e riduzione della creatininemia.Il trattamento percutaneo è una possibile opzione terapeutica per il trattamento palliativo di voluminose neoplasie della alte vie urinarie in pazienti ad altissimo rischio anestesiologico, con preservazione della loro qualità della vita.

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