Chirurgia endourologica estrema per trattamento palliativo di neoplasia dell’alta via escretrice in paziente ad alto rischio anestesiologico
Abstract
Il video mostra come l’approccio percutaneo è utile nel trattamento di voluminose neoplasie delle alte vie urinarie in pazienti ad altissimo rischio anestesiologico. Paziente di 91 anni, precedentemente sottoposto a nefroureterectomia sinistra per carcinoma ureterale di alto grado e a successive TURBT per NMIBC di basso grado, giungeva alla nostra osservazione nel maggio 2015 per macroematuria e grave anemizzazione. La UroTC evidenziava una neoformazione di 33×14 cm della pelvi renale dx; il paziente veniva sottoposto infruttuosa ureterorenoscopia a scopo emostatico; in relazione all’alto rischio anestesiologico e alla necessità di dialisi post-intervento non si procedeva a nefroureterectomia. Previo posizionamento di catetere ureterale, si eseguiva puntura eco-radioguidata del calice inferiore destro, dilatazione pneumatica e posizionamento di cannula di 30F attraverso la quale si introduceva resettore 26F. Resezione e DTC della neoformazione; introduzione successiva di cistonefroscopio flessibile con esplorazione dei calici superiori e medi e DTC con laser ad olmio di altre neoplasie. Il paziente veniva dimesso con nefrostomia a dimora, normalmente mobilizzato, con risoluzione dell’ematuria, stabilizzazione dell’emoglobina e riduzione della creatininemia.Il trattamento percutaneo è una possibile opzione terapeutica per il trattamento palliativo di voluminose neoplasie della alte vie urinarie in pazienti ad altissimo rischio anestesiologico, con preservazione della loro qualità della vita.
Argomenti: cancro della vescica o alte vie urinarie